Cosa vuol dire essere un giornalista indigeno?
Intervista a Sarah Shenker, Survival International Brasile
Oggi si celebra la Giornata ONU dei popoli indigeni del mondo nata con lo scopo di sensibilizzare e proteggere i diritti delle popolazioni indigene le quali rilevano da anni molteplici abusi di diritti umani nei loro territori, spesso coinvolti in una logica neo-coloniale di sfruttamento delle risorse.
In particolare, un recente studio del Reuters Institute mostra che giornalisti e attivisti affrontano pressioni spesso invisibili e che mettono a serio rischio la loro sicurezza fisica e finanziaria.
La sfida più importante nasce proprio dal pitch, spesso infatti devono spiegare e difendere l'importanza delle loro storie ai redattori non-Indigeni;
Il racconto di storie traumatiche può avere un impatto emotivo significativo;
Spesso devono far fronte a racconti insensibili e/o razzisti da parte delle loro stesse organizzazioni;
Devono inoltre dedicare tempo a garantire che il lavoro dei colleghi non-Indigeni sia culturalmente competente;
Infine, affrontano spesso abusi razzisti, specialmente online, senza un adeguato supporto organizzativo.q
Sebbene siano recentemente nate associazioni di categoria e fondi specifici con lo scopo di assicurare risorse finanziare e formazione continua a tutto il personale coinvolto, molte storie faticano ancora ad essere raccontate adeguatamente.
Per meglio comprendere quali siano le sfide quotdiane affrontate dai giornalisti indigeni abbiamo parlato con Sarah Shenker, ricercatrice e responsabile di Survival International Brasile.
Chi sono i giornalisti indigeni e perché è importante rendere il pubblico cosciente del loro lavoro?
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